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Progaming.it intervista Elias 03/06/2009 [indietro] |
Scritto da Elias il 03-02-2013
Intervistatore: Kumo. Kumo: "Presentati ai nostri lettori." Elias: Sono il clan leader dei SiS, nella vita faccio l'informatico e gioco in rete dal 2003, gioco al PC da sempre praticamente. La mia storia videoludica online coincide con quella del clan di cui sono un cofondatore assieme all'amico Sphinx (Luca). Kumo: "Com'è nato il clan Silent italian Shadows di cui fai parte?" Elias: "La storia dei SiS inizia nel 2003, nati spontaneamente come clan per il mitico fps Vietcong. Da allora si è formata una comunità compatta e solida che è stata sempre attiva sulla scena italiana ed europea ed ha presentato dei team competitivi anno dopo anno nei seguenti giochi: Vietcong (2003/4), Joint Operations (2004/5), Battlefield 2 (2005/6 ), ET:QuakeWars (2007) e infine COD4 (2007/8/9). Non mi dilungo sui risultati raggiunti, la pagina awards del nostro sito parla da sola: http://sis.gamesclan.it/index.php?section=awards&sezid=0." Kumo: "Perché vi siete uniti alla community di Call of Duty dopo tanti passaggi?" Elias: "Siamo sbarcati su COD a novembre del 2007 con un progetto a lungo termine per due stagioni minimo. L'obiettivo era portare il nostro clan in un gioco competitivo ma longevo, caratteristica che, purtroppo, gli altri giochi che abbiamo fatto non avevano. Sapevamo che sarebbe stato un cammino difficile, perché eravamo estranei alla comunità di COD2 che rappresenta bene o male il 90% della attuale comunità di COD4. Armati di pazienza e di un roster di player di provata abilità, ci siamo messi all'opera senza sosta per 2 stagioni di fila raggiungendo dei risultati più che decorosi, tra cui una partecipazione alla EPS VI senza retrocedere, un altro slot EPS, uno slot EMS, i quarti di finale alla CB Opencup spring09, una miriade di altri piazzamenti a podio o poco sotto e 3 lan tra cui la Gameland08. Ora siamo anche stati accettati nel noto canale privato #cod4.preinvite. Non male direi per un team che viene "da fuori", un caso quasi unico che certamente ci fa onore e siamo sicuri che sia anche una piacevole novità per la comunità italiana di COD." Kumo: "Proponete sempre un solo team per volta, segno che i risultati arrivano anche puntando su una sola disciplina. Non pensate che un giorno la qualità dei vostri giocatori possa calare?" Elias: "Stabilità, compattezza e il rispetto reciproco vengono prima di tutto e sono alla base dei nostri risultati, i risultati sono una conseguenza e non sono l'unico obiettivo. Il nucleo base dei SiS è composto da player che si conoscono da anni e questo è un ottimo collante. Per quanto riguarda la qualità dei nostri giocatori siamo sempre stati fortunati, la capacità media dei nostri player è sempre stata molto buona, per citare 3 esempi ricordo Ryu che è stato a lungo player rank 1 europeo per Vietcong e su ET non era da meno, ViCE che è stato in nazionale Vietcong e BF2 ed ha giocato in team europei, Gatsu che è un noto top player italiano di Quake e COD1. Ora gioca con noi Yankees, un nome noto nella comunità di COD italiana. Non sempre ci sono le condizioni per schierare dei team competitivi soprattutto per chi ci tiene al gruppo e, per questo motivo, non scende a compromessi." Kumo: "Quali sono gli obiettivi del team SiS attualmente?" Elias: "Consolidare il team e confermare i risultati ottenuti fino ad ora, magari migliorandoli. Come ci è capitato con i nightForce (che ha riconosciuto le nostre doti di serietà, stabilità e gioco) se il nostro livello di gioco è buono, siamo disponibili a giocare per una multigaming, preservando sempre la nostra identità ed il nostro stile." Kumo: "Quali sono i criteri con cui il team SiS recluta? Vengono effettuati spesso dei cambi generazionali?" Elias: "Nel tempo abbiamo dato al clan una precisa identità, la tag SiS è sinonimo di serietà, stile e abilità sia in campo che fuori. I player che reclutiamo devono riconoscersi in questi valori prima di tutto. Non guardiamo soltanto come un player gioca ma come pensa, come reagisce soprattutto quando si perde. Puntiamo a mescolare esperienza e potenzialità, anche valorizzando giovani player inseriti però in un organico già collaudato. Il ricambio di player nella nostra comunità non è molto frequente, riusciamo a tenere una lineup stabile a lungo anche se fisiologicamente servono dei ricambi perché è difficile pretendere che un player sia sempre presente per due stagioni di fila (si parla di 2 anni!). Ad esempio ora Gatsu e Bakunin sono a riposo per impegni personali ma hanno dato tantissimo al team per più di una stagione. Come leader ritengo che il 50% della riuscita di un team sia merito della sua organizzazione, per questo stiamo molto attenti a tutti gli aspetti dalla lineup al war-arranging, dalle risorse del team agli orari di gioco. Per dare un esempio su COD4 abbiamo giocato circa 350 war ufficiali e non mi risulta un solo noshow da parte nostra." Kumo: "Qual è la tua opinione sulla diatriba fra PC e console? Il netgaming si sposterà davvero verso queste ultime?" Elias: "Personalmente ritengo che la console diventerà una specie di PC con hardware bloccato, per necessità di cose. Connessione ad internet, social network, canali vocali etc sono tutti elementi che stanno trasformando le console in strumenti sempre più simili ai PC. Ci sono numerosi vantaggi con le console, forse troppi per poter essere ignorati in eterno anche da chi ama il PC. Alla fine è solo un problema dei controlli, mouse+tastiera vs joypad, ma chi può escludere che in futuro i giochi per console possano essere gestiti anche con mouse+tastiera? Attenzione poi perché i numeri che stanno dietro alle console convinceranno più di qualche multigaming a investire in quella direzione anche per gli aspetti competitivi, togliendo risorse ai team per PC." Kumo: "Quali sono le tue previsioni sul futuro del netgaming italiano?" Elias: "Credo nel netgaming come fenomeno sociale e sono certo che anche in Italia si espanderà sempre di più anche grazie alle console. Parlando del netgaming competitivo, in Italia mancano le basi, manca proprio la cultura del gioco di squadra, manca la disciplina anche se c'è la qualità dei player. Non ci sono progetti ma molti mix fortunosi o, peggio, unioni per interesse pronti a disfarsi al primo "whine", salvo rare eccezioni. La recente crisi ha messo a nudo la fragilità del nostro sistema competitivo, dimostrando che non abbiamo la forza per stare in piedi da soli. Serve un cambiamento di mentalità, cambiare la prospettiva puntando su una formula diversa rispetto a quella attuale che tende a "imitare" realtà estere che qua da noi non funzionano." Kumo: "Avete obiettivi per il futuro?" Elias: "Procediamo su COD con tranquillità. Teniamo un occhio ben aperto su RTCW2 ma anche BF:BC2. Team competitivi o no, la nostra comunità continuerà le sue attività videoludiche in rete fino al prossimo giro di boa. Giochiamo per passione prima di tutto." Kumo: "Effettuerete ancora un passaggio di disciplina se RTCW 2 prenderà piede o rimarrete su CoD?" Elias: "Siamo curiosi di vedere il nuovo RTCW2 in uscita tra un paio di mesi. Nel nostro gruppo abbiamo dei player che hanno giocato a buoni livelli su ET e su Quake, abbiamo fatto un passaggio veloce su ET:Quakewars, direi che ci sono le premesse per un buon team anche per RTCW2 se il gioco dovesse prendere piede. Nutro dei dubbi sul supporto che potrà avere, COD è inaffondabile e in Italia non c'è molto spazio per supportare decentemente altri giochi, con lan e premi. Vedremo." "Kumo: "Grazie mille per l'intervista e per la pazienza, vuoi salutare qualcuno prima di concludere?" Elias: "Grazie a te per questa opportunità. Saluto e ringrazio tutti i miei compagni di clan attivi e non più attivi." URL originale: http://www.progaming.it/?mod=read_iview&id=72 |
Data: 21-06-2007 Sezione: ET: Quake Wars Autore: Sphin.X. |